Curare la reputazione di un brand richiede attenzione. Non bisogna mai abbassare la guardia. Specialmente online.
Si potrebbe prestare il fianco a terribili killer pronti a distruggerla in pochi secondi.
Ecco la classifica dei 5 nemici online più letali per la brand reputation.
Con il termine epic fail (fallimento epico) si intende un errore clamoroso in termini di comunicazione che genera reazioni negative e viralità nei social media.
Un post, un commento, una pubblicità offensiva o un’immagine postata con leggerezza possono
trasformarsi in vere bombe ad orologeria pronte a far saltare in aria tutto quello che si è faticosamente costruito in termini di reputazione.
Non bisogna essere impulsivi. È importante riflettere prima di pubblicare qualsiasi cosa.
Oggi più che mai i brand ambassador giocano un ruolo cruciale nella percezione di un marchio. Scegliere il volto sbagliato può trasformarsi in un boomerang con effetti disastrosi sulla brand reputation.
Non basta che sia famoso. Un brand ambassador deve essere coerente con i valori aziendali, avere una condotta impeccabile e dimostrarsi capace di stabilire un legame autentico con il pubblico.
Se non è tutto questo arrecherà solo danni alla tua credibilità.
Nel mondo iperconnesso di oggi, ogni dichiarazione pubblica di un brand può trasformarsi in un’arma a doppio taglio.
La comunicazione non si limita più alla mera promozione di prodotti o servizi, ma si intreccia sempre più con tematiche trasversali che possono nascondere autentici campi minati per la brand reputation.
Politica, religione, questioni sociali ma anche la satira e l’umorismo fuori luogo possono trascinare un brand in crisi difficilissime da risolvere.
Essere autoreferenziali, pubblicare post che esaltano i successi aziendali e comunicati stampa che enfatizzano ogni piccolo traguardo è quasi sempre fonte di distacco tra brand e pubblico.
Le persone vogliono sentirsi parte della storia del brand, non spettatore passivo di un monologo autocelebrativo.
Inoltre l’autoreferenzialità può scatenare una corsa alla smentita da parte di utenti pronti a sbugiardare o ridicolizzare l’eccesso di autocompiacimento.
Quando un brand reagisce con maleducazione, aggressività o sarcasmo alle critiche, il ritorno negativo in termini di reputazione è immediato.
Anche se attaccati ingiustamente bisogna sempre mantenere la calma ed essere pacati.
Una risposta fuori luogo può trasformarsi in un vortice virale di critiche che danneggerà la percezione del marchio ben oltre il singolo cliente coinvolto.
Il tipo di risposta alle critiche dice molto di più della critica stessa.
Marco Tomasone